In realtà non sono né uno né l’altro e vi spiego perché: sono stata vegetariana per diversi anni per motivi che sicuramente conoscete, il maltrattamento animale era al primo posto seguito dal fatto che il corpo (forse) non necessita di proteine animali ed infine che tra le tante cose un essere spirituale non può cibarsi di un cadavere.
Tutto questo è senza dubbio giusto e va rispettato ma è bene anche chiedersi se siamo pronti a questo tipo di alimentazione e se il nostro stato d’essere corrisponde alle frequenze del cibo del quale ci nutriamo.
Ho conosciuto diverse persone vegane e vegetariane con degli squilibri emotivi e psicologici dovuti a una mancanza di radicamento e di contatto con la realtà, sbalzi d’umore che andavano dall’euforia a crisi d’ira molto forti. Senza dubbio non facevano del male al regno animale per quanto riguardava la loro vita affettiva e famigliare le cose andavano diversamente.
Altre persone s’impongo una disciplina alimentare cosi rigida, fatta di tante privazioni che si privano anche della Gioia che possiamo ricevere attraverso l’alimentazione, e questa privazione la si vede nei loro volti : volti spenti, pelle grigia, corpi magrissimi… ovviamente non sto facendo una generalità non è cosi per tutti ma in molti casi ho notato che in questa rigidità si nasconde l’assenza dell’Abbondanza e del Gioire della Vita che si trova anche nel cibo.
La vita non è forse Gioia? Abbiamo mai pensato alla qualità energetica che produciamo ogni volta che ci priviamo di qualcosa?
Con questo non sto dicendo che dobbiamo mollare le briglie del nostro corpo astrale e concedergli ogni tipo di bramosia e di piacere ma penso che sia importante lasciare che sia il nostro corpo a dirci ciò di cui ha BISOGNO. Le emozioni sono attratte da cibi spazzatura, zuccheri, alcool, abuso di carne rossa eccetera, la mente ci impone diete che corrispondono al nostro «credo» momentaneo, ma il Cuore? Dove sta la ragione del cuore in tutto questo?
Ognuno di noi possiede un veicolo fisico con le sue specificità che sono diverse da quelle del nostro vicino, così come le nostre auto possono richiedere carburanti diversi; è importante fare Silenzio a livello delle nostre emozioni e a livello dei nostri “Credo” e chiedere al nostro veicolo di quale carburante necessita per la sua missione sulla Terra.
Per quanto mi riguarda ho reintrodotto il pesce e la carne bianca nella mia alimentazione perché avevo difficoltà ad affrontare la vita quotidiana, ero perennemente con la testa tra le nuvole e questo mi impediva di essere una persona con i piedi per terra e di vivere normalmente in questo mondo.
Lo so che scioccherò molti di voi con queste mie parole e ne deluderò altri ma in questo periodo della mia vita è questa la mia esperienza, tra qualche anno forse la mia dieta sarà un’altra, anche perché il nostro stato d’essere cambia continuamente e quindi anche la sua dieta.
Curo molto la scelta del mio cibo, prediligo cibo biologico, coltivo le mie verdure e acquisto sempre meno cibo industriale e mi reco direttamente dal produttore. Conosco il produttore del formaggio che acquisto e dell’amore con il quale alleva le sue capre, compro la carne (qualora sentissi il bisogno di mangiarne) da allevatori che amano le loro creature e le trattano fino alla fine con immensa dignità e gratitudine.
Il cibo che mangiamo dovrebbe corrispondere al nostro stato d’essere, non possiamo nutrirci di sole verdure se il nostro stato d’essere emotivo, psicologico e vibrazionale non corrisponde alle vibrazioni cosi sottili delle piante e della frutta; questa dieta creerebbe in colui che non risuona a queste vibrazioni degli squilibri fisici emotivi.
Sta ad ognuno di noi conoscere il proprio corpo, il suo funzionamento, il suo stile di vita ed adattargli l’alimentazione che gli corrisponde.
Ho conosciuto grandi esseri provenienti anche da altri mondi incarnati al momento sul pianeta Terra, alcuni di loro sono vegani o vegetariani, alcuni di loro si nutrono di solo prana (energia) altri mangiano carne, pertanto tutti loro sono abitati da una Luce meravigliosa e le loro vibrazioni sono estremamente alte e sottili.
Questo cosa vuol dire? che la nostra spiritualità non dipende da ciò che mangiamo!
Possiamo adattare lo strumento dell’alimentazione alle nostre esigenze: una persona molto aggressiva o molto ancorata alla materia che si nutre molto di carne rossa, riducendo l’assunzione della carne potrà vedere le sue vibrazioni aumentare ed entrare in uno stato d’essere più pacifico connesso all’energia del cuore; una persona che di natura è già molto eterea, con la testa tra le nuvole, assumendo proteine animali potrà aiutarsi a ritrovare l’ancoraggio e a vivere meglio con i “piedi per terra”.
Per la Vita non c’è nessun giudizio, è la consapevolezza che portiamo alle nostre azioni che è sempre più necessaria. Pensate agli Indiani d’America e alla loro connessione con Madre Natura, pertanto si nutrivano anche di carne; non ne abusavano come lo stiamo facendo oggi, gli animali erano venerati e non massacrati ma si nutrivano comunque della loro carne. Vi è un accordo d’amore tra l’uomo e il popolo animale, dove molto spesso il popolo animale sceglie di sacrificare il suo involucro fisico per noi; sono esseri di un amore immenso che amo profondamente e che ringrazio quotidianamente.
Purtroppo attualmente l’essere vegetariani (o no) è motivo di conflitto e di “razzismo”, soprattutto nel cosiddetto mondo spirituale.
Pensiamo davvero che la nostra dieta determini il nostro stato di coscienza? Il solo fatto di non mangiare carne non fa di noi degli esseri spirituali.
E’ la nostra capacità di amare ed innanzitutto di amarci che fa di noi un essere sul cammino del Risveglio, amarci anche con i nostri limiti. Non dobbiamo vergognarci o giudicarci se la nostra persona necessita ancora di certi cibi, osserviamo piuttosto cosa emaniamo di noi stessi, che vibrazioni offriamo al mondo, che pensieri abitano la nostra persona.
Senza dubbio diventa urgente oggi il curare ogni nostro acquisto responsabilizzandoci sulla sua provenienza!
Ancora una volta ci tengo a ribadire che questa è la mia sola esperienza e che non pretendo che il mio punto di vista diventi una verità assoluta, ad ognuno di noi di trovare la sua Verità e di essere fedele ad essa.
Con affetto, Chantal
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